Una vera e propria “bomba teologica a orologeria”, secondo George Weigel, biografo americano del Papa, l’approccio di Giovanni Paolo II alla sessualità avrebbe segnato una svolta nella storia del pensiero moderno.
Durante i primi quattro anni del suo pontificato, Giovanni Paolo II dedicò le udienze generali del mercoledì al più ampio insegnamento mai pronunciato da un papa su un singolo argomento: la “teologia del corpo”, un approccio tanto originale quanto completamente frainteso su corpo, sessualità e matrimonio. Paradossalmente, questo insegnamento rimane sconosciuto non solo al grande pubblico, ma anche agli sposi cristiani e alla maggior parte dei pastori. Eppure, tutte le verità della fede cristiana apparirebbero sotto una nuova luce se i teologi esplorassero il contributo di queste tesi, vere e proprie svolte nella teologia cattolica, ma anche nella storia del pensiero moderno. L’obiettivo di quest’opera, accessibile a tutti, è quello di facilitare la scoperta di un pensiero di incredibile ricchezza e profondamente liberatorio, che bandisce definitivamente dalla morale cattolica ogni condanna della sessualità umana e ogni sfiducia nei suoi confronti.
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